CHIEDI LE SPECIFICHE AL TUO FORNITORE!

 

Il riso rosso fermentato (RRF, dall’inglese RYR, red yeast rice) è un prodotto vegetale fermentato, ottenuto dal comune riso bianco da tavola per opera del lievito (fungo unicellulare) Monascus purpureus Went.

Il RYR è l’unico prodotto alimentare autorizzato contenente naturalmente statine (è dallo studio di questo prodotto che sono state scoperte e sviluppate le statine di sintesi).

L’EFSA (European Food Safety Authority) nel 2013 ha legittimato il claim salutistico di normalizzazione dei livelli di colesterolo per l’assunzione di 10 mg/die di monacolina K da RYR, considerando sicuro ed efficace questo food supplement. Tuttavia, nel periodo 2015-2017 sono stati pubblicati dati di effetti collaterali derivati dall’uso prolungato di RYR che hanno comportato una rivalutazione di questo prodotto.

Dalle analisi condotte nel 2017 è emersa infatti, la consapevolezza di materie prime molto variabili ed un problema di qualità del RYR stesso, spesso derivato da sofisticazioni ed adulterazioni.

A tal proposito, SIFITLab ed E. Mach, hanno validato una procedura analitica (sotto sintetizzata) per definire la qualità di RYR utilizzato, pubblicando in collaborazione con federSalus, le linee guida analitiche per riconoscere correttamente il riso rosso fermentato (http://www.sifit.org/r/pdf/Linea_guida_analitica_ monacolina.pdf, https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.2903/j.efsa. 2018.5368).

Per la tutela della sicurezza del consumatore finale infatti, il riso rosso fermentato può definirsi di qualità quando, oltre ai comuni requisiti chimici, fisici e microbiologici che devono essere rispettati per ogni ingrediente utilizzabile negli integratori alimentari (come definiti dalla Direttiva 2002/46 e dal Decreto legislativo 21 maggio 2004 n. 169), rispetta tutti i requisiti di naturalezza di fermentazione (da Monascus purpureus Wennt. e subspecie, come da normativa) e produzione, rispetto del limite in citrinina e assenza di qualunque sofisticazione.

 

Prima di scegliere, chiedi al tuo fornitore le specifiche

analitiche sul riso rosso fermentato utilizzato!

 

Di seguito, il protocollo di analisi integrato capace di mettere in luce tutte le possibili deviazioni di campioni di riso rosso fermentato e classificare in maniera efficace campioni naturali e campioni sofisticati.

  1. titolo in monacolina K totale del campione e presenza di monacoline secondarie:

Il titolo dichiarato dal fornitore, il rapporto tra forma acida e lattonica della monacolina K e il rapporto tra MK e monacoline secondarie vengono analizzati mediante HPLC con standard interno (lovastatina o mevinolina). La titolazione dichiarata dal fornitore deve riferirsi alla monacolina K totale: forma acida più forma lattonica. I campioni autentici mantengono un rapporto piuttosto variabile delle due forme di monacoline K, che dipende dal processo di fermentazione e di asciugatura. La MKL può essere molto più rappresentata ma nei campioni considerabili autentici MKA:MKtot è > 0,30.

Campioni con MKA:MKtot compreso tra 0,15 e 0,30 sono sospetti.

Campioni con MKA:MKtot <0,15 sono plausibilmente adulterati per aggiunta di MK (mevinolina o lovastatina).

I campioni a base di riso rosso fermentato devono evidenziare la presenza di altre monacoline, oltre la K: monacolina J, L, M e X.

La presenza delle monacoline secondarie deve essere di almeno il 15% delle monacoline totali, quindi MKtot:Msec >0,15.

Campioni con MKtot:Msec compreso tra 0,15 e 0,05 pongono dubbi di autenticità; un rapporto MKtot:Msec <0,05 porta a considerare i campioni plausibilmente adulterati per aggiunta di MK. 

  1. provenienza della monacolina K presente, se naturale da riso o non:

La provenienza della monacolina K (se da riso o non) viene determinata con l’analisi dei rapporti isotopici. Attraverso uno spettrometro di massa isotopica, viene determinato il rapporto 13C/12C (espresso come δ13C). Il campione viene considerato non autentico se il δ13C analizzato nella monacolina K è superiore (ovvero inferiore in valore assoluto) a -28‰, tenendo poi conto dell’incertezza di misura.

  1. materiale genetico fungino:

l’analisi del materiale genetico, l’acido nucleico dei campioni viene estratto e amplificato utilizzando tecniche specifiche per materiale genetico fungino. L’identificazione è eseguita mediante sequenziamento e riconoscimento per confronto con database GeneBank. I campioni autentici devono evidenziare la presenza di Monascus purpureus Wennt. o subspecie.

La presenza di muffe o altri lieviti fermentanti come Aspergillus spp., Saccharomyces spp. o altri è invece da considerare come indizio di una fermentazione non ottenuta da (solo) Monascus spp. La presenza di contaminanti ambientali indica campioni di bassa qualità.

  1. analisi dei pigmenti (non fondamentale, ma importante per un quadro analitico più com­pleto):

campioni di riso rosso normalmente contengono pigmenti con massimo di assorbimento a 405 nm (pigmenti gialli) e a 510 nm (pigmenti rossi). Il rapporto di assorbanza tra i massimi è generalmente compreso tra 0,75 e 1,40. Campioni con quantità di pigmenti molto scarsa indica un processo fermentativo incompleto o di scarsa qualità.

  

SCEGLI PRODOTTI SICURI, PRETENDI LA QUALITA’!

  

SCEGLI GOLDEN WAVE!

Clicca QUI e controlla le nostre certificazioni!

 

BIBLIOGRAFIA

  • Perini, G. Carbone, F. Camin (2017) Stable isotope ratio analysis for authentication of red yeast rice. Talanta 174, 228-233.
  • Li, Z. Fang, W. Zheng-tao, Z. Hu (2004) Identification and chemical profiling of monacolins in red yeast rice using high-performance liquid chromatography with photodiode array detector and mass spectrometry. J. Pharm. Biomed. Anal. 35, 1101-1112.
  • http://www.sifit.org/r/pdf/Linea_guida_analitica_monacolina.pdf
  • https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.2903/j.efsa.2018.5368).